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ANNO 2023 – 2024 – 2025 – in corso

CO-PROGETTAZIONE CUSTODI E MAGGIORDOMO DI QUARTIERE

Progetto finanziato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali (ex art. 72 Dlgs. n.117/2017)
di cui all’Avviso Pubblico “Maggiordomo di quartiere e custodi sociali” Dgr. 298/2023 – Regione Liguria. 

Premessa

“La Naturale evoluzione di due percorsi progettuali che hanno visto nelle azioni di Welfare territoriale di comunità e nelle iniziative di prevenzione e di prossimità i propri obiettivi e le proprie finalità”…. Ecco cosa rappresenta questa nuova “progettazione unica”, coordinata che permetta di rendere ancora più efficaci gli obiettivi e le finalità delle varie azioni messe in campo all’interno del progetto Custodi Socialie, Call Center e Maggiordomo di Quartiere,  in un’ottica di “SISTEMA INTEGRATO” di Welfare generativo e “ri”generativo, supportato da azioni di monitoraggio e sostegno ma sempre finalizzate al supporto dell’autonomia della persona sia come singola sia come parte integrante della comunità.

In questi principi si sintetizza l’innovazione ma anche l’importanza di una progettazione unica che concretamente prova a costruire un sistema di risposta che vede in generale nei cittadini, nuclei famigliari, persone anziane e/o fragile i naturali destinatari delle azioni messe in campo, ma ancor più i “protagonisti” delle azioni stesse e del proprio territorio; tutto questo attraverso iniziative integrate orientate all’ottimizzazione non tanto delle risorse, in parte anche, ma principalmente della risposta messa in campo, risultato di un’analisi del bisogno e di una condivisione e una governance congiunta in un’ottica di funzione pubblica degli Enti di terzo settore coinvolti e della pubblica amministrazione territoriale, il tutto attraverso una regia unica regionale a garanzia del progetto nella sua integralità.

 

La Storia del Progetto ICAIA – Custodi Sociali e Call Center

Nel 2004, in via sperimentale, è stato avviato il servizio dei custodi sociali, proprio sulla scia dell’estate critica dell’anno precedente, con il preciso obiettivo iniziale di prevenire eventuali situazioni di rischio dovute alle ondate di calore rispetto alla popolazione anziana e a tutti i rischi ad essa connessi; infatti, nell’estate del 2003, a causa delle numerose ondate di calore e delle continue condizioni di disagio fisiologico imputabili al caldo stesso, si erano verificati numerosi decessi nella popolazione genovese più fragile. Da indagini e statistiche effettuate dalla Asl 3 genovese e nello specifico dal Dott. Ernesto Palummeri, si evidenziò che le persone più a rischio in caso di ondate sarebbero stati proprio gli anziani soli, con patologie cardiache o respiratorie, con decadimento cognitivo più o meno grave e con eventuali lesioni da decubito. Si pensò che attivando un monitoraggio continuo sulla popolazione più a rischio si potevano evitare decessi e ricoveri ospedalieri impropri. Nacque così il progetto sperimentale dei CUSTODI SOCIALI, ossia la gestione di un servizio che metteva a disposizione operatori dedicati a monitorare gli anziani nella loro abitazione, supportandoli nelle loro prime necessità, verificando che non gli mancasse l’acqua o i generi alimentari, che non necessitassero di farmaci, che fossero vestiti in maniera adeguata alle temperature e che il microclima domestico fosse adeguato per “sopportare” senza problemi il caldo del periodo. Inoltre, il monitoraggio continuo, aveva anche lo scopo di poter segnalare in modo tempestivo eventuali situazioni problematiche, dando la possibilità ai servizi territoriali di mettere in atto azioni preventive prima che la situazione stessa diventasse critica. Quell’estate, arrivarono oltre mille segnalazioni da parte dei medici di medicina generale del comune di Genova. Nell’autunno del 2004 la sperimentazione andò avanti continuando a seguire gli anziani segnalati nell’estate con numero di accessi ridotto. In primavera la asl invitò nuovamente i medici di base a segnalare i loro pazienti a rischio e vennero segnalati circa 1200 anziani, più di 800 usufruirono del servizio e furono impiegati circa 80 custodi sociali in tutto il territorio del comune di Genova.

L’attività di monitoraggio e supporto veniva organizzata e gestita in base ad una valutazione iniziale sulle esigenze e sul bisogno rilevato. Gli ottimi risultati del progetto hanno portato ad allargare sempre di più la sperimentazione anche durante gli altri periodi dell’anno, arrivando in breve tempo ad una gestione più strutturata e nell’arco di tutti e 12 i mesi.

La rete degli Enti di Terzo Settore che si sono resi disponibili per la gestione del progetto si allargò in modo da poter raggiungere sempre di più e sempre meglio l’intero territorio ligure. La gestione dei rapporti con i Medici di Medicina Generale non è stata semplicissima, ma nel tempo l’efficacia del progetto e i risultati ottenuti hanno convinto anche le persone più scettiche.

Nel 2012 ci fu la prima vera svolta organizzativa del progetto con il passaggio delle valutazioni e delle prese carico dai MMG (medici di medicina generale) agli ATS (ambito territoriali sociali), attraverso la figura dell’assistente sociale.

Le valutazioni e l’analisi del bisogno hanno così iniziato a tener conto anche degli aspetti socioeconomici, oltre a quelli più prettamente di carattere sanitario e di fragilità sociale.

Il lavoro del Custode Sociale, pertanto, si è adeguato alle nuove esigenze; se in una fase iniziale le attività si concentravano principalmente sul monitoraggio, la compagnia e piccole commissioni, successivamente si è orientato più su una presa in carico trasversale della persona anziana (sempre all’interno delle mansioni previste) diventando nel corso degli anni un punto di riferimento di grande valore per quegli anziani soli e spesso senza contesto famigliare, una persona sulla quale poter contare in qualsiasi momento, da contattare in caso di necessità o semplicemente per far due chiacchiere o avere un consiglio, ossia una vera e propria figura di Caregiver.

Nel tempo il progetto si è sempre di più consolidato così come la rete degli Enti di Terzo Settore coinvolti che, in maniera graduale, hanno permesso di essere presenti in tutta la Regione Liguria e su tutti i territori avviando anche una costante e continua collaborazione con i Distretti Sociali.

Fin da subito, a supporto del progetto Custodi Sociali, è stato avviato il servizio “INFORMANZIANI”, ossia un numero verde attivo tutto l’anno al quale fa riferimento un Call Center gestito sempre dai soggetti della rete di terzo settore e con una funzione specifica di orientamento ai servizi sia rivolto alla persona anziana, sia al proprio famigliare e/o caregiver, svolgendo in molte occasioni anche attività di supporto a distanza oltre ad intercettare situazioni “a rischio” che, una volta segnalate, in molte occasioni, hanno permesso un intervento tempestivo in un’ottica di prevenzione e, dove si è ritenuto necessario, è stata valutata anche la presa in carico da parte dei servizi stessi.

A completare il tutto non sono mai mancate le attività svolte dalle associazioni attraverso la disponibilità dei tanti volontari. Inizialmente le attività erano più di supporto e sostegno domiciliare in merito a situazioni “meno complesse”. Successivamente, si è ritenuto importante sviluppare anche l’ambito dell’Invecchiamento Attivo, con iniziative di promozione e socializzazione quale opportunità per gli anziani presenti sul territorio.

 

La Storia del Progetto Maggiordomo di Quartiere

Il progetto “Maggiordomo di quartiere si avvia per la prima volta, in modo sperimentale, nel 2019 grazie ad alcune iniziative portate avanti dagli Enti del Terzo Settore del territorio genovese e con il contributo di Confindustria prima e Compagnia San Paolo successivamente.

Dal 2020, sulla scia di questa prima esperienza, nasce il progetto “Passepartout- Maggiordomo di quartiere” finanziato da Regione Liguria che ha provato a replicare, potenziandolo e integrandolo, il modello sperimentato negli anni precedenti.

A differenza del progetto Custodi Sociali, il Maggiordomo di Quartiere nasce su specifici Bandi territoriali (uno per ogni ASL) con l’avvio di 5 azioni territoriali simili dal punto di vista degli obiettivi e delle finalità, (previsti dal Bando) ma meno integrati e coordinati a livello Regionale, proprio perché frutto di progettazioni specifiche e non integrate. Peraltro, sul territorio della ASL 4 il progetto non si era a suo tempo avviato.

In ogni caso, la progettazione ha coinvolto diversi Enti di Terzo Settore che, in rete sui vari territori, hanno predisposto proposte progettuali comuni e che rispondessero al meglio al bisogno con una modalità di approccio anche innovativa.

Nello specifico, nell’ambito della ASL 1 sono stati attivati 4 sportelli territoriali (Imperia, Pieve di Teco, Sanremo e Ventimiglia); anche nell’ambito della ASL 2 sono stati attivati 4 sportelli territoriali (Savona, Finale Ligure, Cairo Montenotte, Loano); sul territorio della ASL 3 gli sportelli attivati sono stati ben 7, vista anche l’ampiezza del territorio (Recco Camogli, Avegno, Bogliasco e Sori, Masone, Rossiglione e Campo Ligure, Piazza Luccoli Ge, Via Sestri Ge, Piazza Palermo Ge, Certosa Ge, Media Val Bisagno Ge); infine, sul territorio della ASL 5 gli sportelli attivati sono stati 3 (La Spezia, Val di Magra e Val di Vara).

In generale, come accennato precedentemente, il progetto “Passepartout – Maggiordomo di Quartiere” ha rappresentato un’importante innovazione progettuale e formativa molto positiva sul territorio ligure; tuttavia, ha richiesto, proprio per questo, una co-progettazione costante promossa dalle ATS e/o dei DSS in ogni territorio in collaborazione con le istituzioni locali e con Regione Liguria per rispondere in modo adeguato agli specifici bisogni che a mano a mano emergevano.

La coprogettazione si è trasformata in azioni che si sono ampliate e modificate in modo flessibile nel corso degli anni e che hanno portato a un impatto altamente positivo in termini di ritorni da parte degli stakeholders degli ambiti di intervento, dei destinatari delle varie attività, dei territori.

Il progetto si è caratterizzato come una sperimentazione di un servizio innovativo di welfare territoriale e ha inteso mettere l’accento, piuttosto che sull’assistenza, soprattutto sullo sviluppo delle potenzialità inclusive, sia a livello progettuale che nell’attuazione pratica. Offrire risposte alla molteplicità ed eterogeneità delle richieste formulate dalla cittadinanza (semplici cittadini, ma anche enti del territorio, piccole aziende, etc..) è stata la vera sfida da affrontare alla quale sono stati chiamati a rispondere tutti i soggetti coinvolti e, in particolare, proprio i “maggiordomi”; troppo spesso, infatti, si tendono a sottovalutare le difficoltà legate alla realizzazione di servizi in un’ottica sussidiaria per persone che vivono realtà interiori a volte fragili, complicate e facilmente influenzabili da un contesto sociale non sempre rispettoso e attento alle loro esigenze e peculiarità.

 

L’idea progettuale: obiettivi e finalità   

l’analisi del nostro contesto evidenzia come la Regione Liguria continui ad essere una Regione Anziana e con un’incidenza di situazioni di fragilità importante (vedi disabili over 75) quindi anche la UE ha dichiarato più volte il Nostro territorio come uno dei luoghi dove sperimentare nuove azioni e/o modelli che possano diventare davvero delle soluzioni da poter esportare.

Questa situazione generale porta alla naturale conseguenza di una necessità di innovazione della risposta orientandosi sempre di più su un Welfare che necessariamente deve spostare la propria azione dagli attuali interventi, che spesso sono orientati alla protezione sociale e all’assistenzialismo, passando ad un approccio Generativo di prevenzione vera, con interventi di prossimità che garantiscano non tanto l’intervento di cura, ma il prendersi cura della persona e del proprio contesto famigliare supportandola e sostenendola, ma sempre in un’ottica di rispetto del diritto a vivere la propria vita in autonomia, con la capacità, integrandosi adeguatamente con i servizi, di intervenire tempestivamente laddove necessario.

Il “modello” del progetto ICAIA che ha visto un’armonizzazione delle attività di protezione, promozione, monitoraggio e sostegno, l’integrazione del lavoro dei Custodi Sociali unita alla passione e alla disponibilità dei tanti volontari, una continua presenza con azioni di orientamento e informazione svolta attraverso il call center, ha rappresentato in questi anni un punto di riferimento nel panorama delle attività rivolte alle persone anziane e fragili. Se a questo integriamo l’azione altrettanto innovativa che ha avuto il Progetto del Maggiordomo di Quartiere, che ha saputo valorizzare quel Welfare di comunità capace di attivarsi per il proprio territorio e per le persone che lo abitano, garantendo quel sostegno fondamentale nelle attività di tutti i giorni ma anche una figura sulla quale “poter contare” che da sicurezza, che sostiene la persona anziana e/o fragile a volte insicura nel riattivarsi e diventare nuovamente parte integrante della comunità in un’ottica di inclusione e autonomia.

A questo si aggiunge il lavoro di Co-progettazione con i Distretti Socio Sanitari, gli Ambiti Territoriali Sociali e le realtà presenti sul territorio che permette di unire le esigenze specifiche, frutto di un’analisi puntuale dei bisogni, con una progettazione che vuole avere una visione più di insieme e di carattere Regionale in un’ottica, come già sottolineato, di garantire una risposta più ampia e sempre integrata e coordinata con i territori.

Da queste considerazioni nasce e si concretizza l’obiettivo generale del progetto, ossia “garantire e migliorare la qualità di vita delle persone anziane e/o fragili, riducendo i ricoveri impropri e sostenendone la propria autonomia, potenziando l’efficacia degli interventi attraverso una governance di tutte le risorse (umane e finanziarie) in materia di Invecchiamento Attivo, prevenzione e sostegno alle fragilità, azioni di prossimità sia all’interno delle comunità territoriali, sia attraverso azioni più mirate su specifiche situazioni con prese in carico continuative nel tempo, il tutto promosso e realizzato da una rete di soggetti, pubblici (Regione, Comuni, ASL, DSS) e del privato sociale (Cooperazione, Associazioni, Enti sindacali degli anziani) presenti sul territorio Ligure, in un’ottica sussidiaria e di sistema”.

 

Attività e azioni progettuali

Il progetto, come già anticipato precedentemente e in base a quanto definito dalla DGR 298/2023 e relativi allegati, ha l’obiettivo di operare in un’ottica di “sostegno alle fragilità” con azioni che garantiscano il mantenimento, da parte delle persone sole o in situazioni di difficoltà, della propria identità e autostima, oltre, ad attivare in modo concreto azioni di welfare di comunità.

Le attività che verranno svolte saranno tutte orientate a quegli interventi cosiddetti di “prossimità” che si svilupperanno attraverso:

azioni di protezione sociale, al fine di garantire maggior sicurezza alla persona anziana e/o fragile, maggior tranquillità al proprio contesto famigliare, oltre a garantire eventuali interventi “preventivi” che permettano di evitare ricoveri impropri o situazioni anche più gravi.

attività di welfare di comunità, fondamentali per il contrasto all’isolamento della persona in un’ottica preventiva e, dove necessario, di riattivazione sociale.

Per raggiugere questo obiettivo, il progetto si basa specificatamente su 3 azioni e sull’integrazioni con le azioni messe in campo attraverso il percorso di coprogettazione dell’ICA:

 

Azione A – ATTIVITÀ CUSTODI SOCIALI

Monitoraggio e sorveglianza delle condizioni di vita delle persone anziane, attraverso interventi socio assistenziali e di promozione dell’autonomia, per stimolare le residue capacità fisiche e mentali, potenziando la dimensione domiciliare e comunitaria, in modo da garantire l’efficace prevenzione d’eventuali difficoltà e contribuendo alla realizzazione di una rete di relazioni che stabilisca un ponte fra i bisogni della persona anziana e il sistema dei servizi e delle opportunità presenti. Il Custode sarà un punto di riferimento, una sentinella attenta e sarà sempre raggiungibile telefonicamente. Per ogni anziano preso in carico, sarà predisposto uno specifico “progetto individualizzato” con indicato finalità e obiettivi, predisposto con i DSS e/o ATS territoriali.

 

Azione B – ATTIVITA’ CALL CENTER REGIONALE

Call center a supporto generale del progetto e di tutte le persone anziane e ai loro famigliari; si tratta di un numero verde gratuito, funzionante tutti i giorni dell’anno sempre dalle ore 8 alle 20 e che prevede attività di orientamento e informazione e sarà anche punto di accesso per richieste di servizi e per il monitoraggio relativo alle ondate di calore. Il servizio è già disponibile all’avvio del progetto e risponde al numero 800.58.32.35.

 

Azione C – ATTIVITA’ MAGGIORDOMO DI QUARTIERE

Attività di prossimità svolte sul territorio in grado di supportare residenti e lavoratori nello svolgimento di incombenze quotidiane, anche in ottica di conciliazione dei tempi di vita e di lavoro, ma svolgendo anche una importante funzione di presidio del territorio in favore soprattutto di nuclei familiari e/o singoli soggetti fragili e/o svantaggiati. Importante è anche l’azione di funzione sociale, con l’obiettivo di promuovere e facilitare una cultura di comunità e di prossimità, attivando un processo di welfare generativo, mettendo in atto un processo sociale che attivi la popolazione del quartiere verso una maggiore consapevolezza e piacere dell’essere cittadini, vicini di casa, colleghi di lavoro, o appartenenti ad una stessa realtà associativa.

INTEGRAZIONE CON PROGETTO AREA ANZIANI “BEN….ESSERE ANZIANI IN LIGURIA” – Area protezione, promozione, prevenzione e socializzazione

Pronto intervento sociale, tele compagnia e monitoraggio, accompagnamento sociale, domiciliarità leggera, il tutto finalizzato a supportare e sviluppare la rete amicale e di integrazione sociale della persona anziana. L’attività sarà organizzata da tutte le associazioni coinvolte nel progetto ICA “Ben….essere Anziani in Liguria” sui singoli territori; l’anziano potrà contattare direttamente il numero verde per richiedere l’attivazione.

Inoltre, sono previste azioni comunitarie/formative e di prevenzione. I progetti saranno orientati a corretti stili di vita, intergenerazionalità, cittadinanza attiva, tempo libero, partecipazione ad attività organizzate nel quartiere, anche in raccordo con le attività svolte da Maggiordomo e Custode Sociale dalle associazioni in collaborazione con eventuali altre iniziative presenti sul territori

 

Questa integrazione tra due progettazioni sviluppati entrambe sull’area anziani rafforza gli obiettivi e le finalità del presente progetto che si impone necessariamente di creare un raccordo strutturato tra le dure reti di ETS  e strutturando una governance comune costituendo una cabina di Regia Regionale comune che non si limiti al singolo progetto (che sarà comunque costituita) ma che operi su un coordinamento e un monitoraggio dell’intero SISTEMA INTEGRATO dei SERVIZI di WELFARE DI PROSSIMITA’.

 

I tempi di avvio del progetto

Le azioni progettuali sono state avviate in due step successivisi; nello specifico:

Custodi Sociali e Call Center sono state avviate, in continuità con la gestione precedente, dal 1° settembre 2023.

L’Azione progettuale del Maggiordomo di Quartiere ha previsto una fase di avvio per la predisposizione degli sportelli e gli accordi territoriali per avviare concretamente il servizio dal 2 Novembre 2023.

Il progetto si concluderà con il mese di Agosto 2025

 

Integrazione e raccordo con progetto ICA “BEN….ESSERE ANZINI IN  LIGURIA” e rete associazionismo

Il progetto nel suo insieme non può prescindere da un forte raccordo con le attività svolte dal tessuto associativo presente sul territorio che rappresentano le azioni di prossimità per eccellenza, oltre a sviluppare il principio di invecchiamento attivo e le azioni che lo sostengono e contribuiscono a svilupparlo.

L’azione progettuale degli Interventi di Comunità per Anziani (ICA) all’interno del progetto “BEN…ESSERE ANZINI IN LIGURIA” che raccoglie le attività svolte dalle reti di volontariato, rappresenta una costola fondamentale che completa e dà ancora più sostanza all’intero progetto. Proprio per questo nella fase iniziale del progetto era previsto anche il coinvolgimento dell’ambito del volontariato. Purtroppo, a seguito di un’analisi specifica, più formale che sostanziale, le associazioni hanno valutato di non proseguire la propria partecipazione su questo ambito di attività riscontrando una oggettiva difficoltà o, in talune situazioni, la totale impossibilità di gestire la rendicontazione delle attività svolte. Questo ha portato, in accordo con Regione Liguria, al potenziamento del progetto sull’ambito Custodi Sociali, Call Center e Maggiordomo di quartiere prevedendo una azione di raccordo con le attività riconducibili all’ICA e all’Invecchiamento attivo che saranno avviate parallelamente attraverso un filone di finanziamento differente. Questo non compromette gli obiettivi e le finalità del presente progetto che si impone necessariamente di creare un raccordo strutturato con la rete che si andrà a costituire proprio per la gestione delle attività di cui sopra andando anche a impegnarsi, già da ora, a sottoscrivere un protocollo di intesa che permetta di costituire una cabina di Regia Regionale che non si limiti al singolo progetto (che sarà comunque costituita) ma che operi su un coordinamento e un monitoraggio dell’intero SISTEMA INTEGRATO dei SERVIZI di WELFARE DI PROSSIMITA’.

 

 

Capofila ATS :

 

 

 

Importo Totale Progetto: 6.666.666,67

Finanziamento: € 6.000.000,00

Cofinanziamento € 666.666,67

 

La Rete del Progetto:

  • 25 ETS (ODV, APS, Coop Sociali, Fondazioni)
  • Circa 50 Rete informale (Ulteriori ETS e/o aziende del territorio)
  • 19 Distretti Socio Sanitari
  • Conferenze dei Sindaci e relativi Comuni

Le Persone Coinvolte (in previsione):

  • Circa 240 Operatori (Custodi, Maggiordomi e Operatori Call Center Informanziani
  • Circa 6000 persone anziani e/o fragili (stima annuale)
  • Operatori dei Distretti Socio Sanitari e/o Comuni

Durata: 24 Mesi

Di seguito i documenti del progetto:

Patto Custodi e Maggiordomo di quartiere – Delibera manifestazione d’interesse

Patto Custodi e Maggiordomo di quartiere – Progetto esecutivo

Patto Custodi e Maggiordomo di quartiere – Elenco Referenti

Patto Custodi e Maggiordomo di quartiere – Dettaglio distribuzione sportelli e orari

Patto Custodi e Maggiordomo di quartiere – Locandina Maggiordomo

Patto Custodi e Maggiordomo di quartiere – Volantino Call Center

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